ENI, Utilitalia e CONOE: gli oli fritti vegetali esausti saranno trasformati in biocarburanti di elevata qualità.

C’è solo un “ma”: dobbiamo stimolare la cultura della raccolta degli oli vegetali esausti ed anche promuoverne la pratica quotidiana, in famiglia e, perché no, anche a scuola.

Un litro di olio vegetale esausto, può arrivare ad inquinare l’intera superficie di una piscina olimpionica (circa 1.000 metri quadrati) , e noi Italiani siamo fra i maggiori consumatori al mondo di olio, con 25kg pro-capite all’anno, dei quali circa 5 vengono dispersi nell’ambiente… Purtroppo però non si tratta solamente di contare quante vasche faremmo nell’olio “usato”, ma di quale danno portiamo così agli ecosistemi, specialmente quelli marini. L’olio esausto crea una pellicola che impedisce all’acqua di ossigenarsi, schermando anche la penetrazione in profondità dei raggi solari, mettendo a rischio la vita dei pesci e la fotosintesi delle alghe, minacciando così l’equilibrio di intere catene alimentari.

Da un altro punto di vista, tuttavia, gli oli vegetali esausti rappresentano un’interessante risorsa se opportunamente recuperati e trattati. Per questo ENI ha voluto stringere accordi con CONOE, il consorzio che affilia tutte le aziende che professionalmente raccolgono e trattano il rifiuto, dando così ad ENI l’opportunità di inviare il prodotto alla bio-raffineria di Venezia, per la successiva trasformazione in HVO, componente bio al 15% nel gasolio premium Eni Diesel +.

Con un’utenza domestica che rappresenta il 64% della produzione di olio vegetale di scarto, la collaborazione con Utilitalia e quindi con le aziende multiutility da essa confederate, distribuite capillarmente sul territorio italiano, rappresenta un fattore strategico “chiave” perché ENI possa convogliare la maggior quantità di oli vegetali esausti verso un utilizzo virtuoso e circolare.

Il ruolo della scuola in materia di educazione e sensibilizzazione è da sempre di primaria importanza per ENI, che per questo ha voluto dedicare due esperienze ludico-didattiche diversificate per target agli istituti di scuola primaria e secondaria di I grado.

Comprendendo la necessità di incastonare questa tematica così particolare in un framework di competenze attivabili più ampio e rispondente alle reali necessità educative dei docenti, gli edugames proposti si muovono all’interno del più generale perimetro della “economia circolare”, con focus su riuso, riciclo e riduzione degli sprechi. Nel gioco dedicato agli studenti della secondaria, sono state introdotte curiosità artistiche, storiche e gastronomiche, in una più ampia cornice “di viaggio”, per rendere ancora più varia e coinvolgente l’esperienza formativa.